per: AIS ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SOCIOLOGIA.
Una nuova brand identity per AIS Associazione Italiana di Sociologia.
Un percorso di comunicazione basato su una nuova strategia identitaria: un nuovo logo caratterizzato da una particolare stilizzazione geometrica, conferendogli leggerezza, dinamicità e rinnovamento; un riposizionamento dei social media permettendo all’associazione di essere più presenti e riconoscibili; il progetto e la nuova architettura del sito. Un vero e proprio portale che, attraverso le funzioni implementate, consentirà alle Sezioni di fruire di un nuovo spazio di autonomia, nella comunicazione delle proprie iniziative, e a socie e soci di sentirsi parte di una vera e propria community, nella quale lanciare nuove idee intorno alle quali aggregare colleghe e colleghi; costruire reti di collaborazione su temi e questioni specifiche; promuovere nuove ricerche o lavori ancora in corso. Il risalto dato alle novità editoriali favorirà l’aggiornamento costante su quanto invece è già il risultato di studi e ricerche compiuti. La sezione dedicata ai webinar apre una finestra istituzionale su questa forma di scambio scientifico, che si affianca ai convegni e ai seminari tradizionali, ed alla quale ci siamo abituati nell’emergenza della crisi pandemica. La home page imprime coerenza alla combinazione di logo e pittogramma e affida al colore una funzione comunicativa importante. Ed è una carica di nuova energia che, con immediatezza, il colore rosso amaranto comunica al primo impatto. Volendosi addentrare nelle sottigliezze del codice cromatico, il messaggio affidatogli si rivela tuttavia più profondo: l’amaranto simboleggia la capacità di guardare il mondo con meraviglia, come se si stesse vedendo per la prima volta ciò che si pensava di conoscere da sempre. Comunicata nel codice cromatico, l’impronta che abbiamo voluto dare al sito caratterizza la comunità disciplinare come dotata della «capacità di riflettere su se stessi, liberi dalle abitudini della vita quotidiana, al fine di guardare la realtà con occhi diversi»; quella capacità che, unita alla competenza nel ricostruire i nessi tra biografie e storia, Wright Mills ci ha insegnato a chiamare immaginazione sociologica.
per: AIS ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SOCIOLOGIA.
Una nuova brand identity per AIS Associazione Italiana di Sociologia.
Un percorso di comunicazione basato su una nuova strategia identitaria: un nuovo logo caratterizzato da una particolare stilizzazione geometrica, conferendogli leggerezza, dinamicità e rinnovamento; un riposizionamento dei social media permettendo all’associazione di essere più presenti e riconoscibili; il progetto e la nuova architettura del sito. Un vero e proprio portale che, attraverso le funzioni implementate, consentirà alle Sezioni di fruire di un nuovo spazio di autonomia, nella comunicazione delle proprie iniziative, e a socie e soci di sentirsi parte di una vera e propria community, nella quale lanciare nuove idee intorno alle quali aggregare colleghe e colleghi; costruire reti di collaborazione su temi e questioni specifiche; promuovere nuove ricerche o lavori ancora in corso. Il risalto dato alle novità editoriali favorirà l’aggiornamento costante su quanto invece è già il risultato di studi e ricerche compiuti. La sezione dedicata ai webinar apre una finestra istituzionale su questa forma di scambio scientifico, che si affianca ai convegni e ai seminari tradizionali, ed alla quale ci siamo abituati nell’emergenza della crisi pandemica. La home page imprime coerenza alla combinazione di logo e pittogramma e affida al colore una funzione comunicativa importante. Ed è una carica di nuova energia che, con immediatezza, il colore rosso amaranto comunica al primo impatto. Volendosi addentrare nelle sottigliezze del codice cromatico, il messaggio affidatogli si rivela tuttavia più profondo: l’amaranto simboleggia la capacità di guardare il mondo con meraviglia, come se si stesse vedendo per la prima volta ciò che si pensava di conoscere da sempre. Comunicata nel codice cromatico, l’impronta che abbiamo voluto dare al sito caratterizza la comunità disciplinare come dotata della «capacità di riflettere su se stessi, liberi dalle abitudini della vita quotidiana, al fine di guardare la realtà con occhi diversi»; quella capacità che, unita alla competenza nel ricostruire i nessi tra biografie e storia, Wright Mills ci ha insegnato a chiamare immaginazione sociologica.
